• 24/04/2024 14:00

SOMMARIO – Finanza & Fisco n. 3 del 2015

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Commenti

Territorialità IVA delle prestazioni di servizi di telecomunicazioni, di teleradiodiffusione ed elettronici. La guida alle disposizioni dirette a recepire la disciplina comunitaria dal 1° gennaio 2015

di Enrico Molteni

 

Legislazione

Territorialità IVA dei Servizi digitali
e Mini one stop shopping (Moss)

Le regole per la territorialità IVA dei servizi digitali e per l’adozione del mini one stop shopping (MOSS)

Il testo del Decreto Legislativo 31 marzo 2015, n. 42, recante: «Attuazione della direttiva 2008/8/CE, che modifica la direttiva 2006/112/CE, per quanto riguarda il luogo delle prestazioni di servizi»

Il testo della Relazione illustrativa

Il testo del Decreto Legislativo è coordinato con le norme richiamate o modificate

 

Giurisprudenza

Corte Suprema di Cassazione:

Sezioni tributarie

Omessa integrazione e registrazione di fatture intracomunitarie
Conseguenze

Omessa integrazione di fatture intracomunitarie (reverse charge) e presentazione dei modelli Intrastat con conseguente omissione della doppia registrazione: sono violazioni di obblighi formali che non incidono sulla determinazione della base imponibile e sul versamento dell’IVA

Corte Suprema di Cassazione – Sezione Civile Tributaria – Sentenza n. 5072 del 13 marzo 2015: «IVA (Imposta sul valore aggiunto) – Operazioni intracomunitarie – Acquisto intracomunitario di beni – Cessionario o committente – Violazioni degli obblighi relativi alla documentazione, registrazione ed individuazione delle operazioni soggette all’imposta sul valore aggiunto – Inosservanza degli adempimenti previsti dagli artt. 46 e 47 del D.L. 331/1993 in tema d’inversione contabile e di presentazione del modello Intrastat (art. 50, comma 6) – Possibilità della detrazione IVA in caso di mancata applicazione del reverse charge esterno per gli acquisti intracomunitari di beni e servizi e conseguente omissione delle relative registrazioni – Applicazione dei principi interpretativi formulati dalla Corte di Giustizia UE, nella causa C-590/13 dell’11 dicembre 2014 – Natura formale della violazione dell’obbligo di reverse charge – Conseguenze – Possibilità della detrazione IVA – Artt. 46, 47 e 50, comma 6, del D.L. 30/08/1993, n. 331, conv., con mod., dalla L. 29/10/1993, 427 – Artt. 17, 19, 23 e 25, del D.P.R. 26/10/1972, n. 633 • DEFINIZIONE DELLE LITI POTENZIALI – Definizione degli accertamenti, degli inviti al contraddittorio e dei processi verbali di constatazione – Inosservanza degli adempimenti previsti dagli artt. 46 e 47 del D.L. 331/1993 in tema d’inversione contabile e di presentazione del modelli Intrastat (art. 50, comma 6) – Natura formale della violazione dell’obbligo di reverse charge – Conseguenze – Applicazione della definizione delle contestazioni contenute nei processi verbali di constatazione in applicazione della disposizione condonistica introdotta dalla lett. b-bis), del comma 4 dell’art. 15 della L. 289/2002 in virtù della natura formale delle violazioni non collegate al tributo – Art. 15, comma 4, lett. b-bis) della L. 27/12/2002, n. 289 (Finanziaria per il 2003)»

 

Acquisti intraUe: l’omessa osservanza delle procedure di inversione contabile o reverse charge sono violazioni di obblighi formali. In assenza di limiti all’esercizio della detrazione IVA l’operazione è fiscalmente neutrale

Corte Suprema di Cassazione – Sezione Civile Tributaria – Sentenza n. 7576 del 15 aprile 2015: «IVA (Imposta sul valore aggiunto) – Operazioni intracomunitarie – Acquisto intracomunitario di beni – Cessionario o committente – Violazioni degli obblighi relativi alla documentazione, registrazione ed individuazione delle operazioni soggette all’imposta sul valore aggiunto – Inosservanza degli adempimenti previsti dagli artt. 46 e 47 del D.L. 331/1993 in tema d’inversione contabile e di presentazione del modello Intrastat (art. 50, comma 6) – In assenza di limiti, oggettivi o soggettivi, all’esercizio della detrazione IVA – Possibilità della detrazione in caso di mancata applicazione del reverse charge esterno per gli acquisti intracomunitari di beni e servizi e conseguente omissione delle relative registrazioni – Applicazione dei principi interpretativi formulati dalla Corte di Giustizia UE, nella causa C-590/13 dell’11 dicembre 2014 – Natura formale della violazione dell’obbligo di reverse charge – Conseguenze – Possibilità della detrazione IVA – Artt. 46, 47 e 50, comma 6, del D.L. 30/08/1993, n. 331, conv., con mod., dalla L. 29/10/1993, 427 – Artt. 17, 19, 23 e 25, del D.P.R. 26/10/1972, n. 633»

 

Effetti fiscali della cancellazione delle società dal registro delle imprese

Estinzione e perdita della capacità processuale delle società: il differimento di cinque anni ai soli fini fiscali non è retroattivo

Corte Suprema di Cassazione – Sezione Civile Tributaria – Sentenza n. 6743 del 2 aprile 2015: «SOCIETÀ -Scioglimento – Liquidazione – Cancellazione della società – Cancellazione dal registro delle imprese – Effetti – Estinzione e perdita della capacità processuale della società – Effetti sostanziali – Sorte dei debiti sociali rimasti insoddisfatti dopo la cancellazione della società dal registro – Trasferimento in capo ai successori – Disciplinato dalla legge a seconda del diverso regime di responsabilità da cui, pendente societate, erano caratterizzati i pregressi rapporti sociali – Art. 2495 c.c. – Art. 24 Cost. • SOCIETÀ – Scioglimento – Cancellazione della società – Cancellazione dal registro delle imprese – Effetti – Estinzione e perdita della capacità processuale della società – PROCESSO TRIBUTARIO – Estinzione anteriore alla proposizione del ricorso in primo grado – Conseguenze – Il ricorso in primo grado non poteva essere proposto – Differimento di 5 anni degli effetti della cancellazione ai fini delle attività di accertamento, liquidazione e riscossione ex art. 28, comma 4 del D.Lgs. 21 novembre 2014, n. 175 – Estinzione postuma della società ai fini fiscali – Efficacia retroattiva della norma – Esclusione – Lo jus superveniens non si applica nei confronti delle società già cancellate alla data di entrata in vigore del D.Lgs. 175/2014 (13 dicembre 2014) – Art. 2495 c.c. – Art. 28, del D.Lgs. 21/11/2014, n. 175»

 

Prassi

Adempimenti per l’utilizzo in Dogana della dichiarazione d’intento

Importazione di beni e servizi senza applicazione dell’imposta sul valore aggiunto: più operazioni ma una sola dichiarazione d’intento in dogana

Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 38 E del 13 aprile 2015: «IVA (Imposta sul valore aggiunto) – Importazioni – IVA all’importazione – Esportatori abituali – Dichiarazione d’intento di acquistare o importare beni e servizi senza applicazione dell’imposta sul valore aggiunto – Adempimenti per l’utilizzo in dogana – Modalità di redazione – Art. 8, D.P.R. 26/10/1972, n. 633 – Artt. 1 e 2, del D.L. 29/12/1983, n. 746, conv., con mod., dalla L. 27/02/1984, n. 17 – Superamento di precedenti istruzioni (Ris. prot. 355235 del 27 luglio 1985) – Necessità della presentazione di una dichiarazione d’intento per ogni singola operazione specificando il relativo importo – Esclusione – Modifica istruzioni alla compilazione»

 

Introduzione del c.d. “split payment
per le 
operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici

Ulteriori chiarimenti in ordine all’ambito applicativo del meccanismo della scissione dei pagamenti: esclusi dallo split gli enti e associazioni ex lege 398/91. Esclusione anche per fatture semplificate e per le fatture emesse successivamente alla certificazione con scontrino

Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 15 E del 13 aprile 2015: «IVA (Imposta sul valore aggiunto) – Operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici – Applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti (split payment) – Ulteriori chiarimenti interpretativi – Art. 1, commi 629, lett. b) e 630 della L. 23/12/2014, n. 190 -Art. 17-ter, del D.P.R. 26/10/1972, n. 633 – D.M. del 23/01/2015 – D.M. del 20/02/2015»

 

Imposta di bollo assolta in maniera virtuale

Imposta di bollo assolta in modo virtuale: autorizzazione, liquidazione e sanzioni applicabili in caso di mancato o ritardato versamento e di dichiarazione omessa o infedele

Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 16 E del 14 aprile 2015: «IMPOSTA DI BOLLO – Assolta in modo virtuale – Modalità operative per l’autorizzazione e la liquidazione – Uffici dell’A.F. competenti – Modalità di scomputo degli acconti – Criteri di applicazione delle sanzioni in caso di mancato o ritardato versamento e di dichiarazione omessa o infedele – Artt. 15 e 15-bis, del D.P.R. 26/10/1972, n. 642 – Provvedimento del 03/02/2015Provvedimento del 14/11/2014»

 

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